Carta dei Principi
1 – Il Sistema accoglie e intende valorizzare ciò che più caratterizza l’esperienza venezuelana e che sta alla base della sua originalità e del suo successo: la non scindibilità in essa tra finalità sociale e finalità musicale.
2 - La stessa incidenza sociale dei molteplici apporti educativi che il fare musica insieme (in contesti orchestrali e corali) porta con sé è strettamente legata alla qualità delle esperienze che vengono proposte, e dunque alla qualità delle didattiche e dei repertori musicali frequentati (che di quelle didattiche ne rappresentano il fulcro).
3 - La finalità sociale del Sistema deve misurarsi con l’esistenza di una pluralità di disagi: è su diversi strati della società che si tratta di indirizzare una azione in grado di contribuire ad aggredire le diverse forme in cui quei degradi, povertà e disagi si manifestano.
“la gioventù si è impoverita di prospettive credibili, che meritano lo sforzo e suscitano la gioia della loro realizzazione. Non solo chi è nel disagio, ma forse ancor più chi abita il benessere, viene manipolato per diventare un conformista, che si nutre solo di superficialità. Una vita piena di musica e di cultura offre sicuramente un antidoto a tutto ciò” (Claudio Abbado)
4 - Di fronte a un complesso panorama di “disagi” e “povertà” educative, di fronte anche alle nuove problematiche indotte dai flussi migratori, in nome dei diritti di inclusione anche degli ultimi e anche per la tutela dei diritti dell’infanzia, il Sistema intende dunque garantire a tutti l’accessibilità all’esperienza del fare musica e alle sue valenza formative ed educative.
Obiettivi e azioni di Musica e Società
5 - L’intento del Sistema è di offrire a tutti (indipendentemente dalle potenzialità ed attitudini di ognuno) una solida formazione musicale di base mettendo al centro del percorso formativo il fare musica insieme in contesti collettivi di tipo orchestrale e corale.
6 - Le produzioni musicali delle orchestre e dei cori del Sistema, indipendentemente dalla fascia di età e dal livello di competenza delle stesse, vanno concepite come vere e proprie “produzioni” musicali che dovranno trovare il modo di circuitare e di essere valorizzate nei contesti ad esse più appropriati (dal saggio di fine anno, allo scambio di saggi tra diversi nuclei, ai concerti nelle scuole, alla partecipazione a rassegne all’interno di teatri di diversa importanza...)
7 - Rientra tra le finalità del Sistema lo studio e l’aggiornamento costante dei percorsi e delle metodologie in grado di garantire un approccio alla pratica del suonare e del cantare insieme che sia consapevole della possibilità di sperimentare diversi modi in cui questa esperienza può essere proposta, esplorata e innovata, (anche andando al di là dei limiti propri dell’assetto tradizionale dell’orchestra classico-sinfonica e del modo tradizionale di concepire un insieme corale).
8 - Il Sistema si propone di lavorare costantemente sulla formazione degli insegnanti, partendo dalla conoscenza di alcuni principi fondamentali ricavabili dalla esperienza venezuelana e con l’intento costante di reinterpretarli, aggiornarli (facendoli interagire con le riflessioni e le esperienze che, soprattutto negli ultimi decenni, sono cresciute intorno a questi temi, anche nel nostro Paese) e forse contribuire anche così a svilupparli in direzioni ulteriormente innovative.
I Nuclei di Musica e Società
9 - I Nuclei devono essere estranei a ogni forma di lucro e, pur potendo contare su inevitabili e fondamentali apporti di volontariato, devono anche poter prevedere un dovuto e dignitoso compenso per gli operatori (insegnanti e organizzatori).
Ogni Nucleo, pur mettendo al centro della propria azione il fare musica insieme (in contesti orchestrali e corali) deve assicurare un’azione sistematica e coerente sui diversi aspetti dell’esperienza musicale, anche convenzionandosi con altre strutture. Deve inoltre garantire la professionalità dei propri operatori e la possibilità di potere contare su adeguate strutture logistiche e strumentali.
10 - Può essere definito Nucleo sia una piccola esperienza che si sviluppa in una scuola elementare, sia la realtà di una scuola di musica già esistente.
In tutti i casi è determinante la disponibilità ad aderire al progetto del Sistema indirizzando la progettualità del Nucleo verso un preciso percorso di crescita musicale-didattica e, perciò, anche di capacità di incidere sul tessuto sociale ed educativo del proprio territorio (è nel connubio tra queste due finalità che, come dichiarato al punto 1, il Sistema individua la propria specificità).
Nucleo può essere dunque una scuola di musica pubblica o privata che, facendo propri gli orientamenti didattici e pedagogici del Sistema, e condividendone le finalità definisce ed aggiorna il proprio progetto (annuale e pluriennale) di crescita.
11 - Anche ogni Nucleo del Sitema deve considerare tra i propri obiettivi quello di contribuire a tenere viva la ricerca sulla innovazione della didattica e del senso stesso del fare musica insieme.
12 – Va mantenuta costantemente aggiornata una precisa mappatura dei Nuclei, che proprio per la loro eterogeneità vanno costantemente conosciuti e con i quali è necessario mantenere un rapporto continuo, contando sul ruolo di referenti regionali (il valore del loro apporto può per altro esprimersi solo se il Sistema è in grado di promuovere un costante rapporto e confronto dei referenti tra loro, e in relazione con i suoi
organi e strumenti organizzativi e di governo)
13 - I Nuclei sono tenuti a garantire l’assenza di qualsiasi selezione dei propri allievi.
14 - Il coordinatore-responsabile didattico di un Nucleo deve essere in possesso di una solida preparazione ed esperienza musicale e didattica. I diversi docenti del Nucleo (più o meno giovani, o esperti, o ricchi di esperienza), anno costantemente motivati e “formati” attraverso una buona pratica di progettazione, scambi e partecipazione a momenti formativi. E’importante che l’insegnante, anche giovane, sia disposto a mettersi in gioco, a crescere, e che si appassioni al progetto.
15 - Il Sistema in rapporto ai singoli Nuclei deve riuscire a sostenere, coordinare e indirizzare le loro azioni, valorizzandone le caratteristiche specifiche e offrendo nel contempo occasioni di crescita attraverso una intensa attività di formazione dei formatori, anche stimolando un costante rapporto di scambio tra le esperienze (facendo circuitare produzioni e documentazioni delle attività svolte)
Principi metodologici di Musica e Società
16 - Il lavoro in contesti collettivi va pensato come più importante rispetto alla lezione individuale (che viene ad assumere un ruolo di aiuto alla pratica musicale d’insieme)
17 - Senza identificarsi con alcun specifico “metodo didattico” il Sistema accoglie gli apporti di tutti i “metodi attivi” dove l’apprendimento della lettura si fonda sull’affinamento della percezione auditiva attraverso attività con la voce, con gli strumenti, con i gesti-suono.
18 - Accanto alla lezione di strumento e di musica d’insieme (in contesti orchestrali e corali) e in stretto collegamento con tali attività il Sistema mira a garantire una formazione ed educazione musicale generale e tendenzialmente completa (comprendente anche una educazione all’ascolto, alla lettura, alla composizione ecc.)
19 - Partendo dal superamento della distinzione tra esercizio tecnico e studio di un brano musicale, il Sistema vede nel repertorio il fulcro della formazione musicale: lo studio di un brano può diventare occasione per l’estrapolazione di passi difficili (esercizio tecnico), di moduli ritmico-melodici, per l’ascolto dell’opera, l’affinamento percettivo, il lavoro interpretativo (fraseggio, sfumature), l’esecuzione di scale e arpeggi, l’analisi, la lettura a prima vista ecc.
Sui repertori
20 - Evitando di limitarsi alla ricerca della musica “facile”o “didattica”va sempre offerto un incontro con i repertori che permetta sempre di fare “musica davvero” anche offrendo l’incontro con l’altro, lo sconosciuto: si tratta anche di aprire nuovi orizzonti di conoscenza e non solo offrire conferme alle abitudini di ascolto consolidate (e, come ricordava Abbado, spesso conformiste e superficiali perché manipolate)
21 - Non andare solo alla ricerca della musica “adatta” ai diversi contesti orchestrali e corali in cui si opera e alle diverse competenze strumentali che li caratterizzano, ma anche di adattare la musica a quei contesti (pur di permettere il contatto da subito con delle esperienze estetiche significative e “forti”)
22 - Per evitare di offrire una immagine invecchiata della musica, proiettata esclusivamente nel passato, va tenuta presenta l’esigenza di offrire occasioni di incontro anche con la musica del nostro tempo 23 - Oltre al lavoro sui repertori vanno anche attivati dei percorsi che portino alla invenzione-composizione e poi esecuzione di musiche progettate dagli stessi studenti
I Cori e le orchestre
24 - Il Sistema deve incoraggiare e sostenere la creazione di orchestre e cori regionali e interregionali, e deve mirare a dare vita a degli insiemi orchestrali e corali anche di livello nazionale.
25 - Il Sistema deve permettere a tutti di potere suonare e cantare in contesti orchestrali e corali anche ampi. Per chi frequenta i Nuclei più piccoli o più giovani, questo significa che tale possibilità può essere garantita solo promuovendo e sostenendo la nascita di realtà orchestrali e corali di livello territoriale/regionale.
26 - Il modo di operare di tutte le orchestre e cori del Sistema (regionali, interregionali/territoriali, nazionali o dei singoli Nuclei) deve partire dalla definizione di un progetto annuale, il cui centro è rappresentato dalla scelta dei repertori intorno ai quali vanno organizzati diversi percorsi di studio (le lezioni di strumento, di “linguaggio musicale” ecc.). In tutti i casi le modalità di lavoro delle orchestre e dei cori deve essere
caratterizzato dall’idea di portare avanti un progetto, piuttosto che di “mettere su” di volta in volta delle
“esecuzioni” o dei “concerti”.
27 - il Sistema si impegna a sostenere le iniziative volte a fare circuitare le produzioni dei Nuclei e dei diversi livelli di orchestre e di cori.